Cosa fare a Cefalù in inverno

Storia, cultura, archeologia, corse automobilistiche e anche sport invernali: a Cefalù e dintorni non ci si annoia mai, neanche in inverno.

L’estate è ormai un ricordo, anche se in certe giornate il Sole e le temperature al di sopra delle medie stagionali richiamano quella voglia di fare un tuffo o di lasciarsi andare in una lunga passeggiata tra le viuzze di Cefalù.

Con l’autunno già inoltrato e l’inverno alle porte gli amanti della bella stagione tendono ad andare in letargo per risvegliarsi nei mesi primaverili. Ma non a Cefalù.

La cittadina normanna infatti non è soltanto uno dei luoghi turistici estivi più rinomati e frequentati di tutta la Sicilia, ma trovandosi in una posizione strategica sotto tanti punti di vista, ha molto da offrire anche durante i mesi più freddi dell’anno.

Sci, trekking, natura e paesaggi da cartolina

Una posizione privilegiata: a mare ma nello stesso tempo a due passi dalle Madonie, una delle catene montuose dell’isola, con vette che sfiorano i 2.000 metri, ricchissime di flora e fauna autoctone, molto frequentate d’inverno soprattutto per la presenza, nel comprensorio di Piano Battaglia, dell’unica stazione sciistica siciliana al di fuori di quelle presenti sull’Etna.

Cefalù è uno dei comuni del Parco delle Madonie e soltanto 40 Km chilometri separano il suo centro storico da Piano Battaglia. 40 Km in cui si passa in un baleno dai paesaggi marini a quelli montani. Se non è un’esperienza unica questa…

Abbarbicati sulle Madonie vari paesi e paesini vi accoglieranno raccontandovi la storia di queste montagne. Una storia lunga fatta di strutture uniche ma anche di tanta cultura enogastronomica.

I funghi e le castagne sono gli assoluti protagonisti dell’autunno madonita e una delle cose più belle da fare in questi luoghi nei mesi freddi sono le lunghe passeggiate nei tanti sentieri boscosi per poi, alla prima neve, indossare un paio di sci o una tavola da snowboard per lanciarsi in una delle piste presenti a Piano Battaglia.

Palermo e le colonie greche di Himera e Solunto

Le Madonie non sono l’unica alternativa invernale vicina a Cefalù. La vicinanza a Palermo infatti rende una gita giornaliera nel capoluogo siciliano un’esperienza adatta a tutte le stagioni.

Ma non c’è solo Palermo. A pochi chilometri dalla cittadina normanna sorgono le rovine di Himera, quella che fu una colonia greca. Un’area archeologica molto vasta che comprende anche il Tempio della Vittoria.

L’Antiquarium poi ne custodisce i reperti più significativi. L’itinerario di visita consente di seguire le problematiche storiche e culturali della colonia greca e del suo territorio.

Sempre sulla via per Palermo, nel territorio di Santa Flavia, sorgono le rovine di Solunto, altra antica città greca.

Uno dei tanti paesi ricchi di storia situati vicino Cefalù è Castelbuono, famoso per il suo castello, ma anche per la tradizione contadina che potrai scoprire non solo con vista, tatto e olfatto, ma soprattutto con il gusto. Tanti gli agriturismi e i ristoranti presenti sul territorio, dove potrai gustare i migliori piatti della tradizione.

Un road trip tra i percorsi della mitica Targa Florio

Sei appassionato di auto? Bene qui sei nel regno della corsa automobilistica più antica del mondo, la Targa Florio. A pochi chilometri potrai infatti raggiungere le celebri Tribune di Floriopoli, centro nevralgico della Targa che fu. Da lì potrai addentrarti nei percorsi che hanno fatto conoscere questa gara in tutto il mondo.

Itinerario che attraversa i tipici paesaggi madoniti, comprese le località iconiche della gara, come i paesini di Cerda, Caltavuturo, Polizzi Generosa, Collesano e Campofelice di Roccella, luoghi in cui la passione per la corse è ancora tanto viva e viene giornalmente arricchita di storia e cultura.

In quest’ottica sono tre i musei dedicati alla Targa Florio presenti in zona: Il Museo Targa Florio di Collesano, il Museo Vincenzo Florio di Cerda e il Museo del Motorismo Siciliano e della Targa Florio di Termini Imerese.

Fin qui ci siamo limitati a elencare una lista di alcune delle cose da vedere e da fare a Cefalù e dintorni nel periodo autunno/inverno, senza mai dimenticare di quanto sia storica, ricca di monumenti e posti unici la cittadina normanna, luogo che non vi stancherete mai di ammirare e fotografare.

Il Museo Mandralisca di Cefalù

Il Museo Mandralisca di Cefalù è uno dei più importanti della Sicilia e uno dei luoghi culturali di maggiore attrattiva della cittadina normanna.

Il Museo Mandralisca di Cefalù è uno dei più importanti della Sicilia e sicuramente uno dei luoghi culturali di maggiore attrattiva della cittadina normanna.

Posto nell’omonimo palazzo dalla facciata ottocentesca lungo quella che fu la “strada Badia”, una viuzza silenziosa che dal Duomo scende fino a mare e che oggi da esso prende il nome, il Mandralisca è l’unico museo di Cefalù.

La fondazione si deve al barone Enrico Pirajno di Mandralisca, politico e filantropo cefaludese che, in assenza di eredi, lasciò i suoi numerosi oggetti d’arte ai concittadini, ponendoli nella sua abitazione dove tuttora si trovano.

Il palazzo che lo ospita fu infatti la dimora della famiglia Mandralisca e di quel periodo mantiene ancora oggi l’intima atmosfera dell’ambiente domestico.

Un Museo interdisciplinare

Il Museo Mandralisca di Cefalù si può ben definire come museo interdisciplinare. Infatti, oltre alla pinacoteca, esso ospita una notevole collezione archeologica, un fantastico monetario e una raccolta malacologica tra le più ricche d’Europa. A questa già immensa collezione si aggiungono i mobili e gli oggetti di pregio appartenuti alla famiglia Mandralisca.

Fiore all’occhiello del museo sono due riconosciuti capolavori: il magnifico Ritratto d’Uomo, opera di Antonello da Messina, noto in tutto il mondo anche per il romanzo di Vincenzo Consolo, Il sorriso dell’Ignoto Marinaio, ad esso ispirato, e il cratere siceliota a figure rosse su fondo nero detto del Venditore di tonno, un reperto del 380 a.C., omaggio alla pesca del tonno, simbolo della storia e della cultura siciliana e, più in generale, del Mediterraneo tutto. (continua sotto)

Oltre al Ritratto d’Uomo la pinacoteca raccoglie tante altre opere, appartenenti alle collezioni di dipinti del fondatore e dell’avvocato Cirincione. Tra le tante citiamo: le Opere della “scuola cretese-bizantina“, Santi Elena e Costantino del pittore Giovanni Mosco, San Giovanni Battista attribuito a Giovanni Antonio Sogliani dei primi del ‘500, Alba a Cefalù(panorama dall’altura di Santa Lucia) di Francesco Bevilacqua, le Nature morte con Cesto di fiori con porcellini d’India e con Cesto di fiori con pappagallo di Giovan Domenico Osnago e Crocifissione del XV secolo.

Interessanti, come già preannunciato, anche la collezione archeologica, che si compone quasi esclusivamente dei reperti riportati alla luce dal barone Mandralisca a Cefalù e in altri luoghi della Sicilia, e le raccolte malacologica e zoologica con l’imponente raccolta di conchiglie marine, terrestri e di acqua dolce a farla da padrone. (continua sotto)

Cratere siceliota a figure rosse su fondo nero detto del Venditore di tonno

La parte dedicata alla numismatica comprende monete appartenenti all’area magnogreca e siceliota per esempio quelle riportate alla luce a Himera, colonia greca di Sicilia compresa nel territorio di Termini Imerese, a pochi chilometri da Cefalù. Non mancano, come detto, i mobili e gli arredamenti appartenuti alla famiglia Mandralisca e la biblioteca, concepita sin dall’inizio come mezzo per la promozione umana e culturale della popolazione.

Per saperne di più e rimanere aggiornato sui giorni e gli orari di apertura clicca su questo link: https://www.fondazionemandralisca.it/.

Il parco archeologico della Rocca di Cefalù

Il parco archeologico della Rocca di Cefalù: la perfetta fusione tra mare, macchia mediterranea, archeologia e storia.

Mare, macchia mediterranea, archeologia e storia. Tutto in un unico contesto: la Rocca di Cefalù. Una rupe alta 268 metri che sormonta la cittadina normanna, comunemente chiamata u castieddu dai cefaludesi veraci.

La Rocca dà il nome a Cefalù e ospita un gran numero di monumenti di origine bizantina, popolo che la abitò tra i V e il VI secolo, sfruttandone la posizione per ripararsi dagli attacchi dei nemici. Il principale fra questi monumenti è sicuramente il Tempio di Diana di cui abbiamo già parlato.

Una salita, quella sulla Rocca, attraverso un sentiero, fortificato nel medioevo, che regala tanti momenti particolari e che culmina in uno spettacolare punto panoramico da cui è possibile apprezzare la vista di Cefalù da una posizione veramente privilegiata.

IL MITO

La Rocca di Cefalù è interessata dal mito di Dafni che dopo aver giurato di essere fedele ad una ninfa, venne sedotto da ubriaco e per questa ragione accecato. Dafni quindi decise di uccidersi gettandosi dalla Rocca. Secondo un’altra versione Zeus l’avrebbe poi trasformato in Rocca per salvarlo.

IL PARCO

Il Parco archeologico della Rocca è stato inserito nel circuito del sistema integrato dei beni ambientali e culturali di Cefalù e fa parte dei siti di interesse comunitario della Sicilia (S.I.C).

L’Amministrazione comunale ha realizzato vari interventi e ne ha implementato: i servizi per il pubblico, la pulizia e la manutenzione del sottobosco e dei sentieri.

La segnaletica turistica è stata modernizzata con l’ausilio della nuova tecnologia della realtà aumentata. Sono state collocate nuove panchine, cestini ecosostenibili e risistemate le staccionate e le ringhiere.

All’ingresso al parco è stata posizionata una nuova biglietteria con locali in legno ecocompatibili che ospitano anche il servizio di accoglienza, un bookshop, un bar-caffetteria.

Insomma, se vieni a Cefalù, una passeggiata sulla Rocca è d’obbligo. Il parco è aperto tutti i giorni (prefestivi e festivi compresi) dalle 8:00 alle 19:00.

Cefalù è anche… la porta delle Madonie

Cefalù non è solo mare, Cefalù non è solo storia e cultura, Cefalù è anche la porta delle Madonie.

Cefalù non è solo mare, Cefalù non è solo storia e cultura, Cefalù è anche la porta delle Madonie.

Le Madonie costituiscono – insieme ai Nebrodi e ai Peloritani – il cosiddetto Appennino siculo, una catena montuosa dalla fantastica varietà faunistica e vegetazionale. Nel 1989 è stato costituito il Parco delle Madonie per preservare il ricco e variegato ecosistema naturale della zona.

Questo paradiso botanico ha vette che sfiorano i 2.000 metri di quota e condizioni climatiche favorevoli che hanno dato vita ad un gran numero di specie animali e vegetali. Qui si contano infatti più della metà delle 2.600 specie presenti in Sicilia.

Un puzzle di paesaggi meravigliosi, immersi nella natura selvaggia e contornati da una miriade di sentieri, ideali per i praticanti del trekking e per coloro i quali amano le lunghe passeggiate tra i boschi.

I comuni che rientrano all’interno del Parco delle Madonie hanno una forte connotazione strategica. In passato sono stati attraversati da greci, romani, bizantini, arabi e normanni; culture e dominazioni che hanno restituito centri abitati pieni di storia e dalle particolari abitudini.

Il Parco delle Madonie offre un incredibile paesaggio tra frassini secolari e gastronomia tipica dove mare e montagna si incontrano e danno vita a uno scenario molto suggestivo: tra boschi e coltivazioni di ulivi, viti, noccioli e manna.

Tipica di questo territorio è la famosa Provola delle Madonie, un formaggio a pasta filata prodotto nei tanti caseifici presenti nel territorio madonita e molto facile da assaggiare, magari durante una passeggiata in uno dei centri storici dei borghi montani.

Le Madonie rappresentano per l’appunto un circuito di borghi, castelli e monasteri più unico che raro. Tra i borghi più conosciuti non si possono non citare Gangi e Petralia Soprana, eletti Borghi più Belli d’Italia rispettivamente nel 2014 e nel 2019, ai quali si aggiungono altre perle come Castelbuono, Geraci Siculo, Petralia Sottana, San Mauro Castelverde, Polizzi Generosa – solo per citare i più famosi – tutti facilmente raggiungibili da Cefalù.

Sono tanti gli scienziati e i botanici interessati allo studio del Parco, attratti dalla sua varietà vegetale unica al mondo che rende questa zona della Sicilia famosa come “il giardino botanico al centro del Mediterraneo”.

Le Madonie rappresentano anche il teatro della Targa Florio, la corsa automobilistica più antica del mondo e della quale parleremo in un articolo dedicato.

Un mix di natura incontaminata, storia millenaria e cultura contadina. Questo sono le Madonie a pochi chilometri dalla splendida Cefalù.

Cosa fare e vedere nel Parco delle Madonie

Il Tempio di Diana, un altro gioiello di Cefalù

Il Tempio di Diana con i suoi misteri e la sua posizione unica rappresenta un altro gioiello di Cefalù.

Il Tempio di Diana è una struttura megalitica che si trova sulla Rocca di Cefalù e della quale rappresenta il monumento principale.

Un’area archeologica di grande interesse le cui origini risalgono all’età protostorica, con la sua parte più antica, la cisterna, costruita nel IX secolo a.C. e inglobata all’interno del tempio. Questa è ricavata con scavi nella roccia viva e, secondo gli studiosi, fu sede del culto pagano delle acque.

Intorno alla cisterna sorse il tempio vero e proprio, la cui costruzione parrebbe essere iniziata nel V secolo a. C. per concludersi tre secoli dopo.

Qual era la sua funzione?

Tra tutti i monumenti della cittadina normanna, il Tempio di Diana rappresenta forse quello più misterioso dato che per tanto tempo la sua vera funzione è rimasta un enigma. La tesi più probabile è quella relativa alla sua funzione di fortezza-santuario.

La funzione di fortezza è dimostrata sia dal tipo di costruzione che dalla sua posizione strategica sul mare che permetteva di usare il tempio come punto di avvistamento. Quella di santuario è invece accertata, oltre che dalla cisterna, anche dalla presenza di due chiesette, impiantate all’interno, delle quali rimane ad oggi un’abside.

Il Tempio di Diana è dunque l’ennesimo esempio di quanto Cefalù rappresenti un’unicità all’interno del panorama storico e culturale italiano. Un luogo che racchiude le testimonianze dei tanti popoli che l’hanno conquistata e che hanno lasciato la loro impronta indelebile.

Il lungomare di Cefalù, uno dei più conosciuti della Sicilia

Il lungomare “Giardina” di Cefalù è uno dei luoghi caratterizzanti della cittadina normanna. Uno dei più conosciuti della Sicilia, fulcro dell’estate cefaludese.

Se vieni a Cefalù è obbligatoria una passeggiata sul suo Lungomare, intitolato a Giuseppe Giardina, uno dei più conosciuti della Sicilia.

Da sempre il lungomare Giardina è un luogo che caratterizza in maniera molto forte la cittadina normanna, rappresentandone il vero fulcro dell’estate. Chiunque conosca Cefalù conosce il suo lungomare.

Pochi sono i posti in grado di competere con questo luogo per apprezzare al massimo una semplice passeggiata in famiglia o anche una bella sgambata per tenersi in forma.

Innumerevoli sono inoltre i ristoranti, i bar, gli alberghi e i lidi che lo popolano e che, soprattutto nei mesi primaverili ed estivi, lo rendono pieno di vita.

Il lungomare ospita molti degli eventi che arricchiscono la vita cefaludese: da quelli sportivi, a quelli motoristici, passando per le fiere, le mostre, i concerti e altre attività di grande valenza culturale.

Insomma non puoi dire di essere stato a Cefalù se non hai camminato almeno una volta sul suo lungomare, magari gustando un buon gelato, un cannolo o una delle tante prelibatezze siciliane che è facile trovare in qualsiasi angolo di questo posto magico e dal mare incantato.

Da non perdere poi le spettacolari albe e i romantici tramonti che renderanno ancora più speciale il soggiorno a Cefalù.

(Foto: Filippo Gagliano)

Spiaggia Caldura, un paradiso unico nel suo genere

Una spiaggia “unica al mondo”, la Caldura è una caletta nascosta, circondata dalla tipica vegetazione del luogo e dalle acque cristalline. L’ideale per chi è in cerca di relax o per gli amanti dello snorkeling.

La spiaggia Caldura è situata a circa 20 minuti a piedi dal centro storico di Cefalù.

Si tratta di una bellissima caletta dall’arenile ghiaioso e dalle acque cristalline, un vero paradiso per chi è in cerca di relax, per gli amanti dello snorkeling nonché per chiunque voglia godersi una bella nuotata sotto la Torre saracena, risalente alla metà del cinquecento, che domina il promontorio adiacente.

Definita dagli esperti come “unica al mondo” e conosciuta anche come spiaggia della “Kalura” è orlata da verdi alberi – come il pino –, piante grasse, fichi d’india ed è delimitata alle estremità da alti scogli scuri frastagliati e pittoreschi. Inoltre, dei caratteristici faraglioni fanno da protagonisti a pochi metri dalla battigia.

Spiaggia Caldura, Cefalù

Una temperatura dell’acqua sopra la media e un fondale sabbioso visibile fino a dieci metri di profondità rendono poi questo luogo ancora più attrattivo.

Si tratta di una spiaggia libera dove però puoi trovare anche attrezzature da noleggiare e punti ristoro. Non è facilmente raggiungibile e vi si accede tramite una ripida scalinata, ma ne vale assolutamente la pena.

Se vuoi godertela al massimo il consiglio è quello di arrivare di buon mattino perché la disponibilità della luce naturale è limitata alle prime ore del pomeriggio per via della sua esposizione a est.

Ideale nei mesi di maggio e settembre.

Cattedrale di Cefalù: tra storia e leggenda

Storia e leggenda si uniscono imprescindibilmente in un gioiello dell’arte arabo-normanna, la Cattedrale di Cefalù, che si staglia, imponente, in una della più belle perle del Mediterraneo.

La tradizione vuole che un re in viaggio verso la Sicilia, in nave, da Salerno a Palermo, si imbatte in una tempesta e fa voto al Signore di erigere una chiesa nel luogo in cui toccherà terra insieme con tutto il suo equipaggio. Il re è Ruggero II d’Altavilla, il luogo è Cefalù e il tempio in onore al SS. Salvatore e dei santi Pietro e Paolo è la Cattedrale di Cefalù.

Edificata nel 1131 la Cattedrale ha una storia segnata dalle complicate vicende costruttive che si palesano tutt’oggi con le tante anomalie e discontinuità presenti sia internamente che esternamente ad essa. Un’opera, dall’imponente progetto iniziale, rimasta incompiuta in molte sue parti.

Nata nell’ambito dell’architettura romantica nordeuropea, la Cattedrale fu poi completata secondo le istanze dell’architettura islamica.

L’idea di Ruggiero II era quella di farla diventare il mausoleo di famiglia, motivo per il quale fece costruire due sarcofagi porfirei che avrebbero dovuto accogliere le sue spoglie e quelle della moglie.

L’intento però non trovò realizzazione dato che la sua prematura divenuta fece sì che venisse sepolto in un sarcofago romano nella Cattedrale di Palermo per poi essere traslato in un semplice sarcofago a lastre porfiree dove tutt’ora riposa.

La basilica venne consacrata il 10 aprile 1267 dal Cardinale Rodolfo vescovo di Albano, mesi prima della consacrazione del Duomo di Monreale.

Il Duomo di Cefalù fa parte dei siti della Palermo arabo-normanna, inclusi nella lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO.

L’edificio è preceduto da un ampio sagrato a terrazzo che svolgeva la funzione di cimitero. Al suo interno i mosaici, inizialmente previsti per tutta la costruzione, ma realizzati solamente nel presbiterio, coprono una superficie di oltre 600 m².

Per la loro realizzazione, Ruggero II chiamò i maestri bizantini di Costantinopoli. Spettacolare la figura del Cristo Pantocratore che domina dall’alto dell’abside, tipica dell’arte paleocristiana.

Vari sono i monumenti che arricchiscono la cittadina turistica siciliana e che ne testimoniano la storia ultra-millenaria, ma di sicuro il Duomo è quella che di più la rappresenta in giro per il mondo.

(foto: Siciliafan)

Cefalù, storia di una bellezza Normanna

Cefalù è sicuramente uno dei luoghi più belli della Sicilia, un Borgo marinaro dalla storia millenaria che unisce le caratteristiche di una città d’arte a quelle di una località turistica dalle belle spiagge e dai tanti locali.

Cefalù è sicuramente uno dei luoghi più belli della Sicilia, un Borgo marinaro dalla storia millenaria e dalle bellissime spiagge che ne fanno una delle capitali turistiche dell’isola.

Vero e proprio gioiello situato su un promontorio, sotto un grande sperone roccioso, in una posizione privilegiata, scelta in passato dai Siculi, dai Greci, dai Romani, dai Bizantini, dagli Arabi, prima dei Normanni che più di tutti hanno lasciato il segno tangibile del loro passaggio con la costruzione dell’imponente Cattedrale, punto focale della cittadina, famosa per le sue torri gemelle quadrate e per il suo particolare “color miele”.

Nonostante sia una località turistica molto popolare, Cefalù ha mantenuto quasi intatta quella combinazione di vivace villaggio di pescatori e di borgo ricco di monumenti e di belle spiagge, alcune con le caratteristiche calette, tra le migliori della Sicilia

Il centro urbano si estende a forma di cavallo all’interno della piccola area pianeggiante, tra lo spuntone di roccia e la collina retrostante, in una zona naturalistica molto pregevole.

Parte del Parco delle Madonie e inserita nel club de “I Borghi più Belli d’Italia”, la cittadina Normanna vanta un paesaggio unico e dall’alto interesse culturale.

Un po’ di storia…

Cefalù affonda le sue radici nella preistoria, ma i primi a dargli un nome – Kefaloidion – furono i greci, nel IV secolo a.C., i quali la usarono come avamposto fortificato.

Dopo aver subito la dominazione cartaginese, cadde sotto l’influenza dell’Impero Romano e conseguentemente alla caduta di quest’ultimo, la cittadina siciliana attraversò una fase di decadenza che si concluse con la conquista araba nel 1063 e che precedette il periodo di massimo splendore attraversato durante la dominazione Normanna.

Seguì un periodo infausto con la città che passò da questo a quel casato, prima con gli Svevi di Federico II e poi con i cattolici spagnoli. Questi ultimi ne segnarono la nascita del centro urbano vero e proprio, l’accesso alla città era possibile attraverso quattro porte: porta Terra, porta Giudaica, porta Ossuna e porta Pescara, l’unica tuttora esistente.

Nel XVIII secolo Cefalù torna a splendere e al suo interno si sviluppa una nuova vita politica tanto che nel 1744 diventa sede del Parlamento siciliano convocato da Re Ferdinando III.

Oggi Cefalù è tra i più bei borghi marinari della Sicilia, una cittadina marittima molto movimentata, sia di giorno che di notte, adatta sia per una vacanza familiare che per i giovani in cerca di divertimento, assicurato da vari locali e discoteche notturne.

Monumenti, luoghi di interesse e tradizioni

Tanti sono i monumenti, i luoghi di interesse e le tradizioni derivanti dalla sua lunga e ricca storia e di cui un visitatore può godere durante la sua permanenza.

Cefalù è inscindibile dalla sua Rocca che contraddistingue questa perla del Tirreno e sulla quale si trovano diverse testimonianze fra cui le fortificazioni ed un santuario preistorico detto Tempio di Diana.

Tra le tante spiagge non possiamo non citare quella di Contrada Caldura, con i fondali da estasi, in cui Vincenzo Bellini immaginò la sua opera “Il Pirata”.

Tanti anche i piatti storici da poter gustare nelle caratteristiche stradine del centro storico: dalle tipicità prettamente siciliane al piatto più rappresentativo della località, la pasta a tajano. Si tratta di un primo che viene consumato prevalentemente durante la festa più sentita e importante dell’anno in onore del SS. Salvatore, che si svolge dal 2 al 6 agosto e nel corso della quale va in scena anche l’Antinna a mari o ‘Ntinna a mari, una gara che vede protagonisti i pescatori cefaludesi che si contendono la conquista di una bandierina raffigurante il Cristo Pantocratore, attaccata alla punta di un lunghissimo tronco, reso scivoloso dal sapone, posto orizzontalmente al mare. La prima edizione della ‘Ntinna a mari risale al 1783 e, ogni anno, decine di barche e migliaia di turisti fanno da contorno a questo evento molto sentito dagli abitanti della zona.

Cultura, storia, tradizione, divertimento e relax… Cefalù è tutto questo e anche molto di più, adesso non vi resta che prenotare le vostre prossime vacanze.

(Foto: Wikipedia)