Cattedrale di Cefalù: tra storia e leggenda

Storia e leggenda si uniscono imprescindibilmente in un gioiello dell’arte arabo-normanna, la Cattedrale di Cefalù, che si staglia, imponente, in una della più belle perle del Mediterraneo.

La tradizione vuole che un re in viaggio verso la Sicilia, in nave, da Salerno a Palermo, si imbatte in una tempesta e fa voto al Signore di erigere una chiesa nel luogo in cui toccherà terra insieme con tutto il suo equipaggio. Il re è Ruggero II d’Altavilla, il luogo è Cefalù e il tempio in onore al SS. Salvatore e dei santi Pietro e Paolo è la Cattedrale di Cefalù.

Edificata nel 1131 la Cattedrale ha una storia segnata dalle complicate vicende costruttive che si palesano tutt’oggi con le tante anomalie e discontinuità presenti sia internamente che esternamente ad essa. Un’opera, dall’imponente progetto iniziale, rimasta incompiuta in molte sue parti.

Nata nell’ambito dell’architettura romantica nordeuropea, la Cattedrale fu poi completata secondo le istanze dell’architettura islamica.

L’idea di Ruggiero II era quella di farla diventare il mausoleo di famiglia, motivo per il quale fece costruire due sarcofagi porfirei che avrebbero dovuto accogliere le sue spoglie e quelle della moglie.

L’intento però non trovò realizzazione dato che la sua prematura divenuta fece sì che venisse sepolto in un sarcofago romano nella Cattedrale di Palermo per poi essere traslato in un semplice sarcofago a lastre porfiree dove tutt’ora riposa.

La basilica venne consacrata il 10 aprile 1267 dal Cardinale Rodolfo vescovo di Albano, mesi prima della consacrazione del Duomo di Monreale.

Il Duomo di Cefalù fa parte dei siti della Palermo arabo-normanna, inclusi nella lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO.

L’edificio è preceduto da un ampio sagrato a terrazzo che svolgeva la funzione di cimitero. Al suo interno i mosaici, inizialmente previsti per tutta la costruzione, ma realizzati solamente nel presbiterio, coprono una superficie di oltre 600 m².

Per la loro realizzazione, Ruggero II chiamò i maestri bizantini di Costantinopoli. Spettacolare la figura del Cristo Pantocratore che domina dall’alto dell’abside, tipica dell’arte paleocristiana.

Vari sono i monumenti che arricchiscono la cittadina turistica siciliana e che ne testimoniano la storia ultra-millenaria, ma di sicuro il Duomo è quella che di più la rappresenta in giro per il mondo.

(foto: Siciliafan)

Cefalù, storia di una bellezza Normanna

Cefalù è sicuramente uno dei luoghi più belli della Sicilia, un Borgo marinaro dalla storia millenaria che unisce le caratteristiche di una città d’arte a quelle di una località turistica dalle belle spiagge e dai tanti locali.

Cefalù è sicuramente uno dei luoghi più belli della Sicilia, un Borgo marinaro dalla storia millenaria e dalle bellissime spiagge che ne fanno una delle capitali turistiche dell’isola.

Vero e proprio gioiello situato su un promontorio, sotto un grande sperone roccioso, in una posizione privilegiata, scelta in passato dai Siculi, dai Greci, dai Romani, dai Bizantini, dagli Arabi, prima dei Normanni che più di tutti hanno lasciato il segno tangibile del loro passaggio con la costruzione dell’imponente Cattedrale, punto focale della cittadina, famosa per le sue torri gemelle quadrate e per il suo particolare “color miele”.

Nonostante sia una località turistica molto popolare, Cefalù ha mantenuto quasi intatta quella combinazione di vivace villaggio di pescatori e di borgo ricco di monumenti e di belle spiagge, alcune con le caratteristiche calette, tra le migliori della Sicilia

Il centro urbano si estende a forma di cavallo all’interno della piccola area pianeggiante, tra lo spuntone di roccia e la collina retrostante, in una zona naturalistica molto pregevole.

Parte del Parco delle Madonie e inserita nel club de “I Borghi più Belli d’Italia”, la cittadina Normanna vanta un paesaggio unico e dall’alto interesse culturale.

Un po’ di storia…

Cefalù affonda le sue radici nella preistoria, ma i primi a dargli un nome – Kefaloidion – furono i greci, nel IV secolo a.C., i quali la usarono come avamposto fortificato.

Dopo aver subito la dominazione cartaginese, cadde sotto l’influenza dell’Impero Romano e conseguentemente alla caduta di quest’ultimo, la cittadina siciliana attraversò una fase di decadenza che si concluse con la conquista araba nel 1063 e che precedette il periodo di massimo splendore attraversato durante la dominazione Normanna.

Seguì un periodo infausto con la città che passò da questo a quel casato, prima con gli Svevi di Federico II e poi con i cattolici spagnoli. Questi ultimi ne segnarono la nascita del centro urbano vero e proprio, l’accesso alla città era possibile attraverso quattro porte: porta Terra, porta Giudaica, porta Ossuna e porta Pescara, l’unica tuttora esistente.

Nel XVIII secolo Cefalù torna a splendere e al suo interno si sviluppa una nuova vita politica tanto che nel 1744 diventa sede del Parlamento siciliano convocato da Re Ferdinando III.

Oggi Cefalù è tra i più bei borghi marinari della Sicilia, una cittadina marittima molto movimentata, sia di giorno che di notte, adatta sia per una vacanza familiare che per i giovani in cerca di divertimento, assicurato da vari locali e discoteche notturne.

Monumenti, luoghi di interesse e tradizioni

Tanti sono i monumenti, i luoghi di interesse e le tradizioni derivanti dalla sua lunga e ricca storia e di cui un visitatore può godere durante la sua permanenza.

Cefalù è inscindibile dalla sua Rocca che contraddistingue questa perla del Tirreno e sulla quale si trovano diverse testimonianze fra cui le fortificazioni ed un santuario preistorico detto Tempio di Diana.

Tra le tante spiagge non possiamo non citare quella di Contrada Caldura, con i fondali da estasi, in cui Vincenzo Bellini immaginò la sua opera “Il Pirata”.

Tanti anche i piatti storici da poter gustare nelle caratteristiche stradine del centro storico: dalle tipicità prettamente siciliane al piatto più rappresentativo della località, la pasta a tajano. Si tratta di un primo che viene consumato prevalentemente durante la festa più sentita e importante dell’anno in onore del SS. Salvatore, che si svolge dal 2 al 6 agosto e nel corso della quale va in scena anche l’Antinna a mari o ‘Ntinna a mari, una gara che vede protagonisti i pescatori cefaludesi che si contendono la conquista di una bandierina raffigurante il Cristo Pantocratore, attaccata alla punta di un lunghissimo tronco, reso scivoloso dal sapone, posto orizzontalmente al mare. La prima edizione della ‘Ntinna a mari risale al 1783 e, ogni anno, decine di barche e migliaia di turisti fanno da contorno a questo evento molto sentito dagli abitanti della zona.

Cultura, storia, tradizione, divertimento e relax… Cefalù è tutto questo e anche molto di più, adesso non vi resta che prenotare le vostre prossime vacanze.

(Foto: Wikipedia)